E’ stata finalmente pubblicata l’attesa sentenza della Corte Costituzionale che dichiara l’illegittimità costituzionale del blocco della perequazione automatica per gli anni 2012-2013.
La Corte Suprema ha infatti dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 24 del D.L. n.201/2011 che aveva stabilito il blocco della perequazione automatica per i trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo INPS.
Come sapete, la Corte Costituzionale si è pronunciata sull’argomento grazie all’iniziativa giudiziaria congiuntamente attivata da Federmanager e Manageritalia presso il Tribunale di Palermo che aveva accolto le nostre obiezioni e aveva rinviato il giudizio di legittimità costituzionale alla Suprema Corte.
La Consulta, con la sentenza n. 70/2015, ha pienamente accolto le motivazioni poste alla base dei nostri ricorsi giudiziari dichiarando espressamente che “Risultano, dunque, intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita (art. 36 Costituzione) e l’adeguatezza (art. 38). Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà» (art. 2) e «al contempo attuazione del principio di eguaglianza (art. 3)”
L’azione è il risultato di un importate impegno profuso da parte della Federazione nell’ottica di un servizio di tutela continuo e costante nei confronti dei dirigenti pensionati.
Riportiamo di seguito : l’atto della sentenza e il comunicato Federmanager – Manageritalia.
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